venerdì 17 aprile 2015

Test di Vito Russo

Esiste il Bechdel Test per misurare il sessismo in un film:
- ci devono essere almeno due personaggi femminili di cui si conosca il nome;
- i due personaggi femminili devono parlare tra di loro;
- non devono parlare di uomini (e su questo terzo punto cadono tutti).

E questo test lo conoscevamo già.

Ora ho scoperto che esiste anche un test di Vito Russo, per misurare la presenza e il valore dei personaggi LGBT in un film, creato dal GLAAD, l'associazione per la corretta rappresentazione delle persone LGBT:
- ci deve essere un personaggio che sia chiaramente lesbo, gay, bisex o trans;
- il personaggio non deve avere come caratteristica principale il suo orientamento sessuale;
- il personaggio deve essere tanto rilevante nella storia che la sua rimozione avrebbe un effetto significante.

Questi test non mi convincono moltissimo, hanno tanti limiti e difetti (il test di Bechdel, che è bello vecchiotto, ha ricevuto molte critiche sensate e sono state proposte varie modifiche alle regole), però creano un momento di analisi che fa emergere punti interessanti.

Il Bechdel Test è stato inventato nel 1985 (epoca in cui avevamo solo Ellen Ripley di Alien come personaggio femminile d'azione e non soggetto a salvataggi da parte di uomini) ed è stato molto importante per avere un colpo d'occhio sulla situazione pietosa dei personaggi femminili nel mondo del cinema.

Lo stesso penso valga oggi per il test di Vito Russo. Imperfetto, ma crea un filtro che ci permette di avere un colpo d'occhio sulla situazione attuale.
Ho trovato molto illuminanti i risultati che si ottengono se si applica il test di Vito Russo alle maggiori case di produzioni cinematografiche statunitensi*.
Anche solo applicare la regola "ci deve essere almeno un personaggio lesbo, gay, bisex o trans" fa cadere il numero di film prodotti in un anno per ogni major a solo due o tre. Passando il filtro delle altre due regole non si salva quasi nulla.

Ora sto provando ad applicare il test di Vito Russo ai miei libri (si salva solo Nephilim) e agli ultimi libri che ho letto (non si salva nessuno)...

Come spesso succede siamo noi stessi vittime inconsapevoli della nostra cultura razzista, omofoba e sessista. Magari avere in testa un terzetto di domande ci aiuta a valutare ciò che produciamo e guardiamo e leggiamo in maniera un po' più critica.  

Bene, adesso dopo il Bechdel Test (si salvano sia Nephilim che Nopperaboo dei miei libri), mi troverò a scornarmi pure con il Vito Russo. Qualcuno ha un test sulla discriminazione razziale da applicare ai miei libri e da tenere a mente?

V.

*l'unico che lo passa a pieno titolo è Shadowhunters (Sony) con Alec e Magnus; quello che sta messo peggio di tutti è Riddick (Universal), con la lesbica che non riesce a resistere al fascino del testosterone del protagonista e se lo fa "mettere dentro fino alle palle".